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9 Aprile 2023. Pasqua a Potenza con la “VIA CRUCIS” di Francesco Stabile

Con la “VIA CRUCIS” di Francesco Stabile, Ateneo Musica Basilicata celebra la Pasqua e aggiunge un nuovo prestigioso evento alla sua 36esima stagione concertistica.
Ad esibirsi sarà l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata che eseguirà la versione originale per orchestra del M° Pasquale Menchise, che sarà impegnato anche in veste di direttore.

Un nuovo appuntamento con la grande musica per la città di Potenza che sul palco del teatro Stabile, vedrà protagonisti

Emanuele Campilongo, tenore
Stefano Tanzillo, tenore
Mario Falvella, baritono
Nicole Millo, voce recitante

Ingresso al teatro F.Stabile ore 19.30, sipario ore 20.00. 
Biglietti: Intero 10,00 Euro, Ridotto 5,00 Euro

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IL TESTO

LE DIECI STAZIONI DELLA VIA CRUCIS

di Francesco Stabile

1a STAZIONE
Teco vorrei Signore oggi portar la Croce
nella sua doglia atroce, io ti vorrei, io ti vorrei, vorrei seguir
lo ti vorrei seguir nella tua doglia atroce, io ti vorrei, io ti vorrei seguit,
io ti vorrei seguir.
Genti venite è il giorno della pietà, del pianto!
Ľ’Emmanuele il Santo oggi dovrà, oggi dovrà, dovrà morir.
Seguir nella tua doglia atroce, io ti vorrei seguir, io ti vorrei seguir!
Genti, venite, è il giorno della pietà, del pianto!
Ľ’Emmanuele il Santo oggi dovrà, oggi dovrà, dovrà morir.
Seguir nella tua doglia atroce, io ti vorrei segui, io ti vorrei seguir.
2a STAZIONE
Sento l’amaro pianto della dolente Madre che gira tra le squadre in traccia del suo Gesu.
Sento l’amaro pianto della dolente Madre che gira tra le squadre in traccia del suo Gesù
in traccia del suo Gesù, in traccia del suo Gesù.
3a STAZIONE
Se il mio Signor diletto a morte, a morte hai condannato,
dimmi (almen) Pilato qual fosse, qual fosse il suo fallir.
4a STAZIONE
Chi porta in pugno il mondo a terra è già caduto, né gli si porge aiuto!
Oh ciel, oh ciel, che crudeltà! Che crudeltà, che crudeltà!
5a STAZIONE
Sento I’amaro pianto della dolente, dolente Madre
che gira tra le squadre, che gira tra le squadre
in traccia del suo Gesù, in traccia del suo Gesù.
6a STAZIONE
Si vago è il vostro affanno bel volto del mio bene,
bel volto del mio Gesù
che quasi in voi diviene amabile il dolor.
7a STAZIONE
Figlie, figlie non più su queste piaghe che porto impresse
ma sopra di voi stessedovete lagrimar.
8a STAZIONE
Vedo sul duro tronco, sul duro tronco, disteso il mio diletto, il mio diletto.
Vedo sul duro legno, sul duro tronco, disteso il mio diletto.
Eil primo colpo aspetto dell’empiacrudeltà,dell’empiacrudeltà.
9a STAZIONE
Tolto di Croce, tolto di Croce il iglio,
le avide braccia stende, le avide braccia stende l’afflitta Madre
e prende in grembo il morto Gesù.
10a STAZIONE
Tomba che chiudi in seno, che chiudi in seno il mio Signore,
il mio Signor già morto, già morto.
Finché Ei non sia risorto non partirò da te
Alla spietata morte allor dirò, allor dirò con gloria:
“Dov’è la tua vittoria, la tua vittoria dovè?
Dimmi dov’è, dimmi dov’è la tuavittoria?

 

La musica – Anche in campo musicale vi fu attenzioni a questo tema. Uno per tutti, il sommo Joan Sebastian Bach.
Nell’Ottocento positivista e massonico diversi musicisti hanno composto partiture di commento a questa devozione.
Tra questi c’è anche Francesco Stabile che compose una “Via Crucis” in 10 quadri per pianoforte e voci maschili. Egli la scrisse appositamente per chiesa di Santa Maria del Sepolcro di Potenza, in cui era organista, e qui la esegui prima della sua morte, avvenuta nel 1860.
Per la Via Crucis Stabile non usa figurazioni particolarmente difficili o armonie che si discostano da quelle classiche bensì una scrittura lineare e non molto complicata.
La linearità viene data alle voci, le quali sono sempre raddoppiare dal pianoforte.
I “tempi” musicali in tutte le 10 Stazioni sono agogicamente tra il lento e l’andantino, quindi non vi è nessuno di essi con un senso incalzante o tendente al veloce. Le Stazioni che hanno uno slancio musicale più forte sono la IV (Chi porta in pugno il mondo), la V (Sento l’amaro pianto della dolenteMadre) ed in particolare la IX (Tolto di croce il Figlio) dove si sviluppa una musica con grande slancioespressivo, pieno di salti delle linee melodiche ed accordi tensivi. Non a caso è la Stazione con il tempo relativamente più veloce delle altre.
La composizione presenta dunque una semplicità assoluta dei temi, delle forme e dei procedimenti usati. Per tali motivi si può parlare di una voluta “povertà francescana” del linguaggio, che rifiuta ogni effetto al fine di essere di una essenzialità estrema. Ciò considerato, è possibile concludere che Stabile, oltre che esprimere un atteggiamento spirituale di umiltà e di aspirazione alla meditazione, sottolinei anche l’idea di liberazione dell’umanità dai suoi peccati ad opera della morte salvifica di Cristo.

Angelo L. Larotonda – Pasquale Menchise

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