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24 marzo 2024. “LA NOTA AVVELENATA” a Potenza

37esima STAGIONE CONCERTISTICA – ATENEO MUSICA BASILICATA

POTENZA
24 marzo 2024

Il Piccolo Teatro CESAM
Ingresso ore 19.00 – sipario ore 19.30

LA NOTA AVVELENATA

Musiche dal Requiem di Mozart (versione di P.Lichtenthal)
Testo di Giacomo Fornari

EMSEMBLE 131
Nicole Millo, attrice

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LA NOTA AVVELENATA

Una nota avvelenata in un manoscritto, una magistrata e un caso di omicidio irrisolto da più di duecento anni…
Diversi studiosi e musicologi si sono occupati della morte di Mozart. Ma nessuno è riuscito dare una ricostruzione esaustiva del caso. Una vera e propria indagine sulla morte di Wolfgang Amadeus Mozart sulle note del Requiem in re minore Kv 626 nella trascrizione per soli archi di Peter Lichtenthal. “La nota avvelenata” del musicologo Giacomo Fornari è il risultato di un lungo e articolato lavoro di ricerca che entra a far parte dello spettacolo, svolto su documenti reali e sconvolgenti che portano una magistrata a riaprire il caso dopo 200 anni.
Le conclusioni sulla scomparsa del celebre compositore saranno inaspettate e prevedono anche una sorpresa finale: il nome del possibile assassino del musicista salisburghese. Lom spettacolo ruota attorno a una delle figure più geniali e controverse della storia della musica. In questo caso il lavoro di ricerca, trasformato in messa in scena, diventa un ulteriore viaggio nella vita e nelle vicende di un personaggio che ha più volte ispirato cinema e letteratura.
Giacomo Fornari, musicologo e uno tra i massimi esperti di Mozart, 61 anni, nato a Brescia è direttore del Conservatorio Monteverdi di Bolzano. Per la sua profonda e accurata conoscenza del compositore salisburghese, Fornari nel 2012 è stato nominato membro dell’Akademie fur Mzartforschung al  Mozarteum di Salisburgo, l’accademia fondata nel 1931 che annovera fra i suoi componenti musicologi di alto livello provenienti da tutto il mondo. In questa pièce teatrale, di fatto un concerto scenico della durata di circa 50’ minuti senza pausa, vengono ricostruite le ultime settimane del Maestro salisburghese attraverso la sua musica. In questo modo testo e musica guidano il pubblico in un percorso che termina in vero e proprio colpo di teatro. Protagonisti i solisti dell’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata e l’attrice Nicole Millo.

La nota avvelenata – un’agile pièce teatrale tra narrazione verbale e musica eseguita dal vivo – è stata concepita ai fini di “spiegare” al pubblico in modo rapido, efficace e storicamente informato gli ultimi tragici momenti della vita di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791).

2. Lo spettacolo 
Basata esclusivamente su documenti e testimonianze autentiche, la Nota avvelenata è un vero e proprio “cold case”.
Una magistrata, accortasi del faldone che contiene il caso irrisolto della morte di Wolfgang Amadeus Mozart, pensa di fare finalmente ordine dando un’occhiata alle carte, nella speranza di risolvere il caso restato aperto da più di due secoli. Accompagnata dalla musica – un’efficace versione di Peter Lichtenthal per quartetto d’archi del Requiem di Mozart (v. oltre) –, la protagonista scopre che, forse, l’ipotesi dell’avvelenamento – sollevata da molte parti – non si dimostra poi così infondata. Basandosi su una notizia autentica, secondo cui una decina di anni fa sarebbero state trovate tracce di arsenico nell’inchiostro del Flauto magico, ricostruisce uno scenario inquietante che mette a nudo una serie di problematiche storiche come i debiti contratti, i rapporti misteriosi con la Massoneria, le difficili relazioni con i colleghi… Tutto ha congiurato contro Mozart. Analizzando e dando lettura di diversi
documenti – tutti realmente storici – la magistrata si convince sempre di più che la morte di Mozart è veramente avvolta nel mistero fino a scoprire il nome dell’unica persona che ha tratto giovamento dalla sua morte, risolvendo un “col case” in attesa di risposta da più di due secoli. Il concerto-monologo, termina quindi con un finale inaspettato ed estremamente teatrale.

3. Il Requiem
Il Requiem mozartiano nella versione di Peter Lichtenthal per quartetto d’archi è una partitura che merita di essere conosciuta per diversi motivi. Il figlio maggiore di Mozart, Carl (1784-1858), ha vissuto a Milano – dove è tuttora sepolto al Cimitero monumentale – per diversi decenni. Egli convinse Lichtenthal ad approntare diverse trascrizioni delle composizioni di suo padre per piccoli organici in modo da permetterne una più facile diffusione. La rielaborazione del Requiem qui eseguita, una partitura di notevole fattura, è un esempio di questa pratica della trascrizione. Didatticamente utile per gli esecutori, permette anche ad ampie fasce di pubblico un primo approccio avvincente alla complessa e stimolante partitura mozartiana.

 

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