37esima STAGIONE CONCERTISTICA – ATENEO MUSICA BASILICATA
Il Piccolo Teatro CESAM
Ingresso ore 19.00 – sipario ore 19.30
CORO OPERA FESTIVAL
I SOLISTI DI PUGLIA E BASILICATA
Interpreti e protagonisti
Cavaradossi, Antonino Interisano
Tosca, Bambina Viscovo
Scarpia, Carlo Provenzano
Sagrestano, Alberto Zanetti
Spoletta, Michele Leone
Maria Carolina Regina di Napoli, Maria Grazia Zingariello
Cameriera di Tosca, Giulia Sanna
Servitore di Cavaradossi, Alessio Antelmi
Regia Rocco Anelli
Direzione Musicale Francesco Zingariello
Note di sala
Quando “Tosca”, del drammaturgo francese Victorien Sardou, venne messa in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano nel 1889, fu proprio Puccini a restarne particolarmente colpito e a contattare Casa Ricordi per accordare l’acquisto dei diritti per la trasposizione in musica. Il libretto era già stato in parte preparato da Luigi Illica, in collaborazione con Giuseppe Giacosa. La prima messa in scena si tenne il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma, incontrando presto un grande successo che portò Tosca ad essere rappresentata, nel giro di pochi anni, in molti teatri di tutto il mondo.
Il soggetto è inscritto in coordinate storiche ben precise: la storia si svolge a Roma il 17 giugno del 1800. Gli eventi storici di quei giorni fungono da fulcro narrativo, infatti sono trascorsi solo pochi giorni dalla vittoria di Napoleone a Marengo, la Repubblica romana è caduta e di conseguenza è da poco stato ripristinato lo Stato Pontificio. Sono proprio questi sconvolgimenti politici a determinare l’inizio dell’azione con la fuga del prigioniero politico Angelotti dalla prigione di Castel Sant’Angelo. Il pittore e rivoluzionario Mario Cavaradossi si rende complice di Angelotti e finisce per essere a propria volta arrestato, torturato e infine giustiziato dal terribile capo della polizia pontificia, Scarpia. Floria Tosca, cantante e amante di Cavaradossi si trova coinvolta quasi per caso nella trama politica: è infatti mossa unicamente dal profondo sentimento che la unisce al pittore, e viene usata dall’antagonista per catturare il Cavaradossi e per ricavare informazioni. È sul finire del secondo atto che Tosca agisce, sempre guidata dalla sua passione, e arriva ad uccidere pur di salvare sé stessa e il suo amato.
Si tratta di una vicenda che appassiona proprio perché la storia d’amore di Mario e Tosca viene raccontata attraverso eventi storico-politici ben definiti, a rendere quasi tangibili i sentimenti dei protagonisti, che sono molto ben caratterizzati da un punto di vista psicologico. Ad elementi più leggeri, come la gelosia iniziale di Tosca o le mire lussuriose di Scarpia, si accostano ben presto
sviluppi dalla tragicità quasi epica. In una tensione costante e ricca di colpi di scena, ciascuno dei protagonisti va incontro al proprio destino: Angelotti, un uomo dalla profonda vocazione politica, si toglie la vita di fronte ad un mondo in cui il suo pensiero politico non sembra trovare spazio; Scarpia muore perché, accecato dalla lussuria e dalla propria superbia, sottovaluta la forza di Tosca; Cavaradossi viene giustiziato a tradimento per le due idee politiche, ma al contempo muore inconsapevole e felice convinto di poter vivere con il suo amore; Tosca, infine, muore per scelta, sceglie di morire con Mario, sceglie l’amore e la propria libertà.
Note di sala a cura di Emanuela Casciabanco